giovedì 24 gennaio 2013

Tutto nuovo!

Bau a tutti, amici a due e quattro zampe!
Io e i miei padroncini non siamo spariti e non siamo nemmeno sepolti dalla neve (beh, io che sono piccina un pochino sepolta lo sono!), siamo solo molto indaffarati con la nuova casa: papo e mami a tinteggiare e arredare, e io a segnare il territorio in tutto il paese!
Le nostre aspirazioni culinarie sono sospese perché, fino a oggi, eravamo senza cucina: i miei bipedi potevano cucinare solo sulle piastre e con il fornetto, senza un piano di lavoro degno di tale nome. E così abbiamo fatto tante pastasciuttine con il pesto o il sugo rosso che avevano preparato quest'estate, pollo impanato al forno.. ma ovviamente le torte di mami e la fantasia nel creare nuovi piatti sono rimaste in stand-by.
Io non ho più visto la nostra vecchia casa di Torino, a me piaceva tanto perché c'era un bel corridoio e io mi facevo grandi corse inseguita dai miei bipedi. Hanno preferito non portarmi più perché a vedere scatole e scatoloni mi agito, a me piace stare tranquilla in una casa ordinata (o quasi).
La riconsegna delle chiavi è stata dura, me lo ha raccontato Giulia. Papo ha letto un libro, "Abbaiare stanca", di Daniel Pennac (lo consigliamo a tutti, è bellissimo!): parla di un cagnetto non tanto bello, anzi un po' bruttino. I padroni, sapendo che non riusciranno a venderlo perché è brutto, tentano di ucciderlo ma lui si salva e viene adottato da una bimba, che lo adora e pensa che sia il cane più bello del mondo. La casa di Torino era un po' così: i serramenti non proprio nuovissimi, la cucina un po' arrabattata, le piastrelle del pavimento vecchiotte... però lì dentro io, mami e papo abbiamo vissuto quattro anni della nostra vita e del nostro amore, siamo cresciuti insieme, ci siamo voluti bene, abbiamo giocato, riso... Le case, le cose, le persone... non sono belle perché sono belle. Sono belle perché le vediamo con occhi innamorati: per noi tre la casa di Torino era una reggia, e ogni angolino è un ricordo.
Papo ha fatto tutto un discorso che non ho capito tanto, ma magari voi che siete umani lo capite meglio: ha detto che quella casa dava l'idea di una situazione provvisoria, che prima o poi sarebbe cambiata, quasi un prolungamento dell'età universitaria, se non dell'adolescenza. La casa nuova dà l'idea di soluzione definitiva, di stabilità, di maggiore responsabilità. Insomma, papo finalmente sta crescendo, si sente diventare adulto e questo lo spaventa un sacco. E' felice e super sicuro delle sue scelte e non tornerebbe indietro nemmeno per idea. Però ha paura, perché ora si sente un po' più grande. Lo capite? Io lo dico spesso: voi bipedi siete complicati. Comunque io in questi giorni gli do sempre doppia razione di baci!
Vi prometto che tornerò presto, con una ricettina tutta nuova. Ora però torno di là, meglio sorvegliare il montaggio della cucina: è il posto più importante della casa, per noi tre, dev'essere perfetta!
Bau bau a tutti, 
a presto!

Mirty